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Il cappello di paglia di Firenze recensito dal Prof. Ugo Di Tullio

Sarà al Teatro Politeama Pratese il prossimo febbraio (tutte le info qui) con la regia e l’adattamento di Sandro Querci, e oggi, eccezionalmente, abbiamo il piacere di ospitare su Vista Sul Palco la recensione de Il cappello di paglia di Firenze scritta dal Prof. Ugo Di Tullio,  Presidente della Molise Film Commission e Docente di Organizzazione dello Spettacolo all’Università di Pisa. In fondo tutti i riferimenti.

[Segue recensione su gentile concessione di avv. prof. Barbara Gualtieri WALTERS PRODUZIONI]

cappello di paglia di firenze 2Capita di rado di assistere ad uno spettacolo nel quale la prosa (intesa come livello recitativo “da vera prosa”, non quello delle faccette spesso propinatoci in quasi tutti i musical) le musiche, l’interpretazione dei cantanti, siano di così alto livello. Infatti Il cappello di paglia di Firenze, per la regia di Sandro Querci, che ha curato anche le scene, non è un musical, è altro, oltre.

C’è tutto ciò che si ricerca in uno spettacolo e nei protagonisti: qualità, talento, fantasia, non banalità, idee e tanta, tanta, poesia; senza dimenticare una comicità esilarante che esplode nel secondo tempo con un inciso inaspettato e deflagrante.

La storia la sappiamo, il soggetto tratta della ricerca spasmodica da parte di Francesco Leoni(per l’occasione col nome italiano, da testo originale di Labiche è Fadinard), interpretato dallo stesso Querci, futuro sposo novello, di un cappello di paglia fabbricato a Firenze.
La scenografia ha i presupposti della commedia dell’arte: una pedana e gli attori che muovono tutto lo spettacolo sopra ed all’interno di essa; succede tutto lì “sembrando” quasi a canovaccio.
Musiche e canzoni straordinarie, successi indimenticabili di livello mondiale, dagli evergreen “La vie en rose”, “Voglio vivere così”, ecc, ai più grandi successi di Riz Ortolani come “More”; il tutto ci appare contestuale e straordinariamente efficace. Da sottolineare il duetto tra lo sposo Querci e la sposa Cecchini, ed un gustosissimo siparietto comico tra la baronessa Taverni ed ancora lo sposo.

Qualche problema fonico in alcuni momenti ha privato lo spettatore di gustare al massimo le interpretazioni dei cantanti, problema poi superato con l’andare della serata.
Fermandoci ai singoli interpreti, Sandro Querci disegna il suo personaggio con mestiere e carisma, sempre a servizio del ruolo, anche se il testo si presterebbe a licenze ego-istiche. Francesca Taverni passa dalla comicità al commos con una verità disarmante ed una bravura che, nonostante la sua lunga carriera, riesce a sorprendere. Camillo Grassi si serve della fisicità per delineare un suocero burbero e volendo cattivo ma che si fa sempre amare, oserei dire insostituibile. Claudia Cecchini, la sposa, tiene la scena con padronanza ed autorevolezza, credibile nel ruolo della “sposa morigerata” così come nell’inciso “nell’attriciucola facile”. Fabrizio Checcacci garantisce in ogni momento efficacia e concretezza sia nel canto che nella prosa. Piero Di Blasio, al quale è stato assegnato il ruolo del carattere, spariglia continuamente la scena, prendendo applausi a scena aperta. Stefania Fratepietro porta a casa un personaggio difficilissimo, antagonista femminile della Taverni nel secondo tempo, ora si impone, ora si defila, rasentando (ed uso il rasentando per non essere troppo ridondante) la perfezione. Emiliano Geppetti, miscela con intelligenza il fascino del conquistatore con gli spigoli del perdente cornuto. Elena Talenti sfodera una voce prepotente ed intrigante che lascia sorpresi; rivelazione.

Le coreografie riescono a non far uscire i personaggi dai loro ruoli rendendo i numeri coreografati movimenti naturali compiuti dagli attori.

Insomma uno spettacolo unico che merita lunga vita.

a cura del Prof. Ugo Di Tullio
Università di Pisa
Docente di Organizzazione dello Spettacolo Teatrale e Cinematografico
ITALY FILM INVESTMENTS
Amministratore Delegato
MOLISE FILM COMMISSION
Direttore

Gallery de Il cappello di paglia di Firenze

Sito web del teatro: www.politeamapratese.com
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Teatro Politeama Pratese
Via Giuseppe Garibaldi, 33, 59100 Prato
Sito web: www.politeamapratese.com

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Fondatrice del blog di teatro "Vista Sul Palco". È laureata con Lode in Musicologia (Università degli Studi di Pavia) con specializzazione in teatro musicale contemporaneo (titolo della tesi: Jesus Christ Superstar: genesi, critiche e analisi dell'Opera Rock), ha conseguito un Master in Marketing per le Imprese di Arte e Spettacolo presso l'Università Cattolica di Brescia. È redattrice per testate di cultura e spettacolo e ha collaborato con alcune realtà teatrali cittadine per la comunicazione e la promozione di eventi: tra queste Teatro PalaBrescia (poi PalaBanco di Brescia e ora GranTeatro Morato) e Residenza Idra (Spazio TeatroIdra). Ha scritto per testate giornalistiche del settore economico-culturale, occupandosi prevalentemente di arte. Da anni si occupa di Comunicazione e Marketing svolgendo attività di Ufficio Stampa, Digital PR, Web Marketing e Social Networking, Community Manager per aziende di vari settori (Food, Fashon, Tourism and Hospitality, Health and Beauty). Ha insegnato Educazione Musicale in strutture per l'infanzia ed è insegnante in scuole secondarie di primo grado. Il teatro è la sua linfa vitale! ★ Sito web personale (attività e servizi offerti): www.luanasavastano.com

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