Recensione Midsummer Night ’s Circus al Teatro della Luna

[Recensione a cura di Mariachiara Ribaudo]

Vedendo lo spettacolo, viene subito da porsi una domanda, ovvero: A che tipo di pubblico è rivolto? Sembrerebbe infatti un tipo di show concepito per allietare il pubblico dei più piccoli. Questo pensiero avviene per una serie di motivazioni che lo rendono un ideale matinee per le scuole. La figura di Filostrato (Roberto Marraffa), in primis, incarna la figura del perfetto narratore che presenta e conduce la serata con i suoi costanti interventi delucidatori della trama. Sono interessanti la sua energia e la sua simpatia, adatti per rendere l’intreccio più fruibile per i bambini. A livello di intrattenimento serale, però, con un pubblico adulto che tendenzialmente conosce anche la storia, non sarebbe necessario fornire tutte le spiegazioni che il personaggio di Filostrato è solito dare nell’arco della trama. Questo infatti interferisce con il naturale fluire della storia, che subisce continue interruzioni, spesso non necessarie.

recensione Midsummer Night ’s Circus musical gruppo
Un altro elemento che rende lo show perfetto per un pubblico di fascia d’età inferiore è lo stile che accomuna gli interpreti, in qualche modo, alle maschere della Commedia dell’Arte, per la loro recitazione di maniera, insieme con la scenografia (Simone Nardini), fatta di pochi oggetti.

L’atmosfera nella quale si viene proiettati fin dalle prime note dell’ouverture è quella di un posto a metà strada fra un mondo reale e un mondo giocoso, fatto di maschere buffe, saltelli e capriole, proprie del luogo in cui la scena è ambientata, un circo. Originale infatti risulta la scelta d’ambientazione di chi ha creato questo testo originale (Tobia Rossi e Simone Nardini), ispirato al capolavoro di Shakespeare che tutti conosciamo, con la regia a cura di Marco Bellocchio. Il bosco fatato, infatti, viene sostituito da un tendone da circo, in cui fate ed elfi diventano majorettes e clowns. Ciò che richiama l’atmosfera del bosco di Shakespeare sono però le musiche, che hanno un che di onirico e ovattato. Le musiche originali di Antonio Torella hanno un potenziale che però poteva essere meglio sviluppato. In certi punti, infatti, quello che dovrebbe essere un leitmotiv gradevole, diventa una cantilena un po’ prolungata, e poco altro rimane impresso allo spettatore se non il reiterato verso “Midsummer night’s circus”, che da il titolo allo spettacolo. Le musiche, infatti, sembrano embrionali, si attende il decollo verso uno sviluppo carico di emozioni, ma rimangono abbozzate e senza un vero crescendo. Per chi ha avuto il piacere di ascoltarle, vi si riconosce un richiamo stilistico alle Cantate orchestrate dal maestro e premio oscar Nicola Piovani, il capolavoro in due tempi realizzato con la collaborazione dello scrittore Vincenzo Cerami, la Cantata del fiore e del buffo (1991), dove si raccontano i due miti di Narciso e di Re Mida.

Midsummer Night’s Circus - teatro della luna - foto di gruppo con scenografia

Tre pezzi però lasciano qualcosa in più:
– La canzone interpretata da Egeo (Pietro Pignatelli), padre ferito dalla disobbedienza della figlia che nasconde, sotto una maschera di rabbia e rigore, la fragilità di un padre preoccupato per il futuro della ragazza;
– la canzone che vede i 4 amanti incrociarsi in un fitto scontro verbale (Giovanni Abbracciavento, Valeria Citi, Luca Pozzar, Giulia Luraghi), numero interessante a livello comunicativo e musicale;
– la canzone di Puck (Alessandro Lapadula), nella quale il folletto sogna la sua libertà.

In questi numeri riusciamo ad emozionarci insieme agli interpreti che stanno vivendo un dramma interiore, che presto troverà la sua risoluzione. Non si capisce in generale, però, come mai il volume dei microfoni degli interpreti fosse nettamente inferiore rispetto a quello delle tracce audio, col risultato di rendere poco agevole la comprensione dei testi enunciati. Emergono fra tutti, nonostante tutto, le voci di Pietro Pignatelli e di Michel Altieri (Re degli Elfi), che però poco possono fare per risollevare le sorti di uno spettacolo che vede al suo interno ben 50 interpreti, fra cui molti allievi dell’MTS di Milano.

Verrebbe da dire che le caratteristiche appena esaminate si sposano meglio con gli intermezzi del gruppo dei lavoratori del Midsummer night ’s circus (Fabio Giusti, Mariano Jaime, Alessandro Airò, Sara Liuzzi, Maria Carlotta Noè, Barbara Garau), in un meccanismo di teatro nel teatro che li fa risultare come i veri comici dello spettacolo.
Quanto alle coreografie (Stefano Bontempi) e all’acrobatica (Gabriella Crosignani), sicuramente si sarebbe potuto fare molto di più con a disposizione dei veri acrobati o degli elementi che mettessero in evidenza le loro abilità fisiche, realizzando almeno un paio di numeri da circo, numeri che in questo spettacolo risultano totalmente assenti; il che fa un po’ dispiacere, data l’aspettativa di chi sa che andrà ad assistere ad uno spettacolo ambientato in un circo. Più d’effetto i costumi (Simone Nardini) e le luci (Francesco  Vigneti). In definitiva, rimane apprezzabile l’idea del progetto e la possibilità, data agli ex allievi dell’MTS, di esibirsi in uno show che sarà il terreno di crescita per il loro percorso di maturazione artistica.

Sito web -> www.midsummernightscircus.com

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Laureata con lode in Scienze e Tecnologie dello Spettacolo, in seno all’università di Lettere e Filosofia di Palermo, consegue il titolo di Critico dello Spettacolo, grazie al quale si diletta offrendo la sua opinione critico/tecnica, ove richiesto. Ha compiuto studi di danza e pianoforte da bambina, trasferendosi dopo la Laurea a Roma, dove ha studiato presso la Maldoror Film, Scuola internazionale di Cinema; si è diplomata al Quartier Generale, Scuola di Musical della Compagnia delle Stelle di Roma, percorso dopo il quale si trasferisce a Milano, diplomandosi anche all’SDM, Scuola del Musical fondata da Saverio Marconi e diretta da Federico Bellone. Grazie allo studio di tutte le discipline che servono per rendere questo mestiere completo, diventa quindi Performer. Ha scritto un musical (libretto e liriche), collaborando attivamente anche alla composizione musicale. L’opera è regolarmente depositata in Siae. Ha frequentato anche due corsi di doppiaggio, presso lo studio Dream & Dream di Milano. Ha preso parte a diversi spettacoli di Prosa e Musical, è istruttrice di fitness qualificata e vive per l’arte che è da sempre la sua fonte di gioia e di ispirazione quotidiana. Showreel di Mariachiara Ribaudo.

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