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Recensione Musica Ribelle Opera Rock a Milano: la forza del talento

Recensione a cura di Luana Savastano.

Ci sono delle volte in cui senti tanto parlare di uno spettacolo che non vedi l’ora di vederlo, perché hai come la sensazione che andrai incontro a qualcosa di bello. Allora ti informi, leggi, ascolti e ti prepari al meglio per entrare in quel mondo che, per due ore, ti farà divertire ma anche sognare e riflettere. Ecco, è successo questo con Musica Ribelle Opera Rock in scena al Teatro Nuovo di Milano fino all’ 8 ottobre.

Musica Ribelle opera rock parte da Milano il tour 2017 - 2018

 I VIDEO DELLA CONFERENZA STAMPA

È successo che ogni membro del cast ha affrontato con leggerezza, nel senso di pura naturalezza e spontaneità, quasi avesse vissuto veramente le situazioni messe in scena, uno spettacolo estremamente duro e complesso. Uno spettacolo dove politica, droga, amore muovono le vicende, sconvolgono gli animi, amplificano le emozioni di ogni singolo componente.

 

Partiamo con ordine

Musica Ribelle – la forza dell’amore non è musical, non è una commedia musicale e non è nemmeno uno spettacolo da vedere giusto per “passare il tempo”. Per capirlo basta solo ricordarsi che la componente musicale è composta dalle canzoni di Eugenio Finardi, canzoni di più di quarant’anni fa diventate veri e propri inni di libertà.

Ora, si potrebbe pensare che, proprio per questa peculiarità, lo spettacolo sia uno dei tanti “Jukebox” con musiche piazzate qua e là per arricchirlo. Niente di più sbagliato, invece. Il lavoro certosino di tutto il team creativo composto da Pietro Contorno, ideatore del progetto e direttore artistico; Francesco Nicolini, testo e drammaturgia; Stefano Brondi, direttore musicale; Emanuele Gamba, regista, ha fatto acquistare alle canzoni di Finardi la dimensione che mancava: quella teatrale. Ed è così che il pubblico si trova ad ammirare veri e propri quadri viventi. Quadri crudi e forti, è vero, ma spennellati di tanto talento che ha solo bisogno di essere sostenuto.

E non posso non citare subito (e applaudire) uno dei momenti, a mio avviso, più significativi per resa scenica e linguaggio poetico-testuale: sulle note di “Extraterrestre” il sognante Vento ondeggia libero nel cielo per rincorrere un mondo fatto di sogni e speranze, annientato dalle contraddizioni degli anni Settanta. Di piacevole effetto la soluzione di video grafica che accompagna la scena.

Sua controparte, leader anch’essa di un gruppo che sogna un futuro migliore, proiettata però ai giorni nostri, è Lara93 (nickname di circostanza ma che i conoscitori di Finardi ben ricollegano al brano presentato a Sanremo nel 1999, “Amami Lara”). E qui, voglio subito aprire una parentesi sull’ottima prova di Marta Paganelli. Come altri del cast, Marta riveste il doppio ruolo di membro del collettivo degli anni Settanta (è la femminista Carla), e di componente della Crew degli anni Duemila (è Katia, artista di strada che nei confronti di Lara93 prova una forte attrazione che esplode nel momento in cui intona proprio “Amami Lara”).

Musica Ribelle_donne

E il resto del cast?

Ora veniamo a loro, che le canzoni di Finardi le hanno re-interpretare (gli arrangiamenti sono di Emiliano Cecere e Valerio Carboni) e i testi li hanno riempiti di energia, rabbiosa ma sincera. In primis, un applauso particolare ad Arianna Battilana. Avevo già avuto il piacere di vederla in scena in Spring Awakening (altra coraggiosa produzione di TodoModo che parla ai giovani… di giovani), ma qui si fa carico di sostenere e guidare la sua Street Gang verso gli ideali di libertà in cui credono. La sua rabbia interpretativa, le sue paure e il suo malessere verso un mondo che vorrebbe diverso si percepiscono in ogni parola e in ogni gesto. Non si può immaginare una Lara93 diversa.

Musica Ribelle opera rock parte da Milano il tour 2017 - 2018_3

Dall’altra parte, come già detto, il leader del collettivo anni Settanta, sognatore e ragazzo controcorrente (in certi momenti va contro anche i suoi stessi compagni) è Vento, interpretato da Federico Marignetti. Federico è diventato, col tempo, una garanzia per il teatro musicale (applaudito protagonista di Romeo e Giulietta Ama e Cambia il mondo di Zard) e qui centra appieno il personaggio, caricandolo di forza e intensità.

C’è, poi, Mimosa Campironi, anche lei impegnata nel doppio ruolo di “Patrizia” (vi dice qualcosa questo nome?) e di Jenny. La prima è la fidanzata di Vento e vive le utopie degli anni Settanta; la seconda è una milanese tosta degli anni Duemila. Brava, Mimosa, nel padroneggiare in maniera precisa entrambi i personaggi, dando loro le giuste sfumature. Come del resto, e non poteva essere altrimenti, fa Massimo Olcese. Grande attore di prosa, in Musica Ribelle Massimo è l’artefice (indiretto) del punto di incontro tra le due generazioni, seppur virtuale. È suo il diario che Lara93 trova nello scantinato preso in affitto. Un diario che permette di capire come, in realtà, quando si è giovani si cerchino le stesse cose e si inseguano gli stessi ideali, anche se contestualizzati diversamente. La sua esperienza di palco si fa sentire in ogni scena.

Sarebbero tutti da citare, perché una tale forza del collettivo è merito di un buon lavoro d’intesa. Ma mi soffermo ancora su un’altra componente dello show, fondamentale perché esecutrice materiale delle musiche: la band, che qui diventa parte integrante dello spettacolo. È, infatti, quel personaggio in più che fa vibrare di nuova energia le canzoni di Finardi (Francesco Inverno, Filippo Bertipaglia, Andrea Mandelli, Maximilian Agostini).

Musica Ribelle opera rock parte da Milano il tour 2017 - 2018_2

Il finale catartico

Il finale è una scarica di emozioni a cui ci si arriva in maniera graduale ma inevitabile. I due mondi e le due epoche, che fino a quel momento avevano viaggiato in parallelo a una distanza di quarant’anni, di colpo si intersecano. Cosicché, su uno stesso piano scenico, vivono le medesime esperienze e paure. Siamo al momento del confronto e della catarsi finale. È adesso che capiamo come il germe della ribellione, nato da un’esigenza di libertà e di cura delle proprie paure, non soccomberà mai. Continuerà ad esistere, in qualsiasi epoca e in qualsiasi luogo. In fondo, è questa la forza dello spettacolo. Questa è “la forza dell’amore”.

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Fondatrice del blog di teatro "Vista Sul Palco". È laureata con Lode in Musicologia (Università degli Studi di Pavia) con specializzazione in teatro musicale contemporaneo (titolo della tesi: Jesus Christ Superstar: genesi, critiche e analisi dell'Opera Rock), ha conseguito un Master in Marketing per le Imprese di Arte e Spettacolo presso l'Università Cattolica di Brescia. È redattrice per testate di cultura e spettacolo e ha collaborato con alcune realtà teatrali cittadine per la comunicazione e la promozione di eventi: tra queste Teatro PalaBrescia (poi PalaBanco di Brescia e ora GranTeatro Morato) e Residenza Idra (Spazio TeatroIdra). Ha scritto per testate giornalistiche del settore economico-culturale, occupandosi prevalentemente di arte. Da anni si occupa di Comunicazione e Marketing svolgendo attività di Ufficio Stampa, Digital PR, Web Marketing e Social Networking, Community Manager per aziende di vari settori (Food, Fashon, Tourism and Hospitality, Health and Beauty). Ha insegnato Educazione Musicale in strutture per l'infanzia ed è insegnante in scuole secondarie di primo grado. Il teatro è la sua linfa vitale! ★ Sito web personale (attività e servizi offerti): www.luanasavastano.com

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