[Recensione a cura di Alessio Gaburri]
Dopo “Taxi a due piazze” prosegue il sodalizio artistico tra Giampiero Ingrassia e Gianluca Guidi, due professionisti istrionici del teatro italiano che sulla scena sono in perfetta sintonia, e nella vita privata ottimi amici. Serial killer per signora di Douglas J. Cohen è una commedia musicale dai toni noir, tratta da un film del 1968, a sua volta basato sul romanzo “No Way to Treat a Lady” di William Goldman. Gianluca Guidi, figlio d’arte di Johnny Dorelli, ne cura l’ottima e fantasiosa regia. Giampiero Ingrassia (figlio di Ciccio) è l’altro protagonista perfetto.
Cristopher Kit Gill (Guidi) è un attore disoccupato, figlio di una grande attrice mancata da poco, sempre troppo impegnata per dare amore e attenzioni a questo figlio che fin da bambino cerca di emularla. Morris Bromo (Ingrassia) è un detective della polizia di New York che vive ancora a casa con la madre (Alice Mistroni), una signora ossessiva e invadente. Conosce e si innamora di una donna, Sarah (Teresa Federico), alla quale con fatica riesce a dedicare del tempo in quanto ossessionato da questo caso, e il lavoro finisce per isolarlo dall’amore. Una serie di omicidi di donne compiuti da Kit sempre con travestimenti differenti come fosse su un palcoscenico, portano il detective e il serial killer a conoscersi. Kit è malato di successo, vuole fama e attenzioni, cerca le luci della ribalta sulla stampa per i suoi omicidi: ne compie uno dietro l’altro e chiama poi Morris per lamentarsi della poca attenzione che i giornali gli hanno dedicato. Tutte le donne uccise vengono “marchiate” con un bacio disegnato con il rossetto, a simboleggiare tutti i baci che la madre non gli ha mai dato. Inizia così un incontro/scontro tra i due, con un finale a colpi di pistola e Sarah come bersaglio di Kit…
Serial killer per signora è una commedia originale e divertente, che mescola in modo perfetto la comicità con il noir e la suspence. Ciò che colpisce su tutto è la bravura dei quattro attori: Ingrassia convince nel ruolo del detective in cerca di un riscatto professionale, è perfetto nel drammatico ma anche nelle parti brillanti. Guidi alterna con maestria e movimenti fisici impeccabili il lato malato del killer con quello del figlio abbandonato.
Molto brava la Federico (bellissima voce!) e molto applaudita dal pubblico la Mistroni, che caratterizza con rapidi travestimenti vari personaggi della commedia. Lo spettacolo è quasi interamente cantato, ma più vicino alla maniera della commedia musicale che a quella del musical, quindi gradito anche da chi segue la prosa. Infatti la parte cantata si innesta nel recitato e completa il discorso con un ritmo incalzante. I personaggi si travestono, cambiano ruolo, cantano e recitano contemporaneamente con un ritmo perfetto: lo spettacolo non ha mai momenti noiosi per oltre due ore.
L’impostazione registica è particolare e insolita, e con un preciso meccanismo teatrale. L’allestimento è fatto di numerose piccole scenografie che entrano e escono all’occorrenza: la cucina e l’ufficio di Morris, i luoghi del delitto, il confessionale. Schermi grandi e luminosi aiutano il racconto con immagini e video. Kit e Morris per quasi tutto lo spettacolo si conoscono solo tramite le telefonate, ma quando parlano sono sempre l’uno accanto all’altro con un gioco di luci che li segue e tutto intorno il buio. La scena è riempita in modo sorprendente: gli attori sono solo quattro ma rendono come fossero i quindici di media di un musical tradizionale. Uno spettacolo interessante e originale che merita assolutamente di essere visto, e che ha riempito la platea del Manzoni per la prima milanese con frequenti applausi a scena aperta.
Serial killer per signora è in scena al Teatro Manzoni fino al 9 aprile, dal martedì al sabato alle 20:45, domenica alle 15:30.