Sulla scena è parcheggiato un carro-furgone, ‘casa’ e teatro viaggiante della compagnia che si appresta a mettere in scena l’opera. La modularità del carro, favorirà la messa in scena di sette novelle del Decamerone, permettendo di volta in volta la creazione degli spazi e delle suggestioni necessarie alle storie che si vanno a narrare.
Una grande passione anima la compagnia, ma non altrettanto grandi sono le loro risorse materiali, si alterneranno quindi in un susseguirsi di ruoli e vicende, forti della loro arte teatrale.
Le storie servono a rendere il mondo meno terribile – ha scritto Marco Baliani nelle note di regia – a immaginare altre vite, diverse da quella che si sta faticosamente vivendo. Le storie servono ad allontanare, per un poco di tempo, l’alito della morte. Finché si racconta, e c’è una voce che narra siamo ancora vivi, lui o lei che racconta e noi che ascoltiamo. Per questo nel Decamerone ci si sposta da Firenze verso la collina e lì si principia a raccontare. La città è appestata, servono storie che facciano dimenticare, storie di amori, erotici, furiosi, storie grottesche, paurose, purché siano storie, e raccontate bene, perché la morte là fuori si avvicina con denti affilati e agogna la preda. Abbiamo scelto di raccontare alcune novelle del Decamerone di Boccaccio perché oggi ad essere appestato è il nostro vivere civile. Percepiamo i miasmi mortiferi, le corruzioni, gli inquinamenti, le mafie, l’impudicizia e l’impudenza dei potenti, la menzogna, lo sfruttamento dei più deboli, il malaffare. In questa progressiva perdita di un civile sentire, ci è sembrato importante far risuonare la voce del Boccaccio attraverso le nostre voci di teatranti. Per ricordare che possediamo tesori linguistici pari ai nostri tesori paesaggistici e naturali, un’altra Italia, che non compare nei bollettini della disfatta giornaliera con la quale la peste ci avvilisce.
Lo spettacolo è parte del progetto ‘Grandi Italiani’ di Marco Baliani, Stefano Accorsi e Marco Balsamo. L’obiettivo è portare in teatro la lingua di tre grandi italiani Ariosto, Boccaccio, Machiavelli, sfidando la complessità delle loro opere, per scoprire quanto ancora possiamo nutrirci delle loro invenzioni, dei loro azzardi, delle loro intuizioni. E per mostrare, con l’arte della scena, che la bellezza delle loro creazioni è un tesoro inestinguibile, a doppio filo legato a quell’altra beltà che è il nostro paesaggio italiano e le nostre opere d’arte.
Sabato alle 18 dicembre Stefano Accorsi incontrerà il pubblico nel tradizionale appuntamento dell“incontro con l’attore” nella platea del Teatro.
DECAMERONE – Vizi, virtù, passioni
Liberamente tratto dal Decamerone di Giovanni Boccaccio
E CON: Silvia Ajelli, Salvatore Arena, Silvia Briozzo, Fonte Fantasia, Mariano Nieddu
ADATTAMENTO TEATRALE E REGIA: Marco Baliani
DRAMMATURGIA Maria Maglietta
SCENE E COSTUMI Carlo Sala
DISEGNO LUCI Luca Barbati
Prezzo biglietto: Platea intero € 33 ridotto € 30, mini €27 | Prima galleria intero € 27, ridotto € 24,5 mini €22 | Seconda galleria intero € 23,5, ridotto € 21,5, mini €20
[box type=”info” border=”full”] Teatro DuseVia Cartoleria, 42 – Bologna
Tel: 051 231836
Mail: biglietteria@teatrodusebologna.it
Sito web: www.teatrodusebologna.it [/box]