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Maria Laura Platania: “Aiutateci ad aiutare” Heathers the Musical. Intervista

Ad ottobre, lo Spazio Diamante di Roma ospiterà uno spettacolo che è una novità assoluta per l’Italia. Uno spettacolo che rappresenta un’occasione importante… Non solo per vedere in scena giovanissimi performers di talento, ma anche per riflettere sulle problematiche sociali riguardanti quella che viene chiamata “adolescenza a rischio”. Per conoscere più da vicino il progetto Heathers the Musical – High School Edition ho intervistato Maria Laura Platania, Acting Coach e Adattamento in italiano (insieme a Brunella Platania, Marcello Sindici, Michelangelo Nari) del musical.

Maria Laura Platania

Partiamo dal principio. Heathers the musical rappresenta una novità assoluta per i palcoscenici non solo italiani ma anche europei. Messo in scena in America “soltanto” nel 2013, lo spettacolo trae ispirazione dal film “Heathers – Schegge di follia” (1989). Un film impegnativo, dalla forte connotazione drammatica per via delle delicate tematiche che tratta e che riguardano l’adolescenza (bullismo, omofobia, suicidio). Cosa vi ha spinto, più di tutto, a chiedere alla Samuel French Inc. – New York il permesso per metterlo in scena anche in Italia?

L’idea di mettere in scena lo spettacolo e, di conseguenza, di chiederne i diritti è da attribuire completamente a Brunella Platania. “Schegge”, nella sua formazione giovanile, è stato una pietra miliare e l’idea di metterlo in scena in versione teatrale la stuzzicava da tempo. Non conoscevo il film, non conoscevo le musiche e, appartenendo a una generazione diversa, non ne ero affascinata come lei.
Ma Brunella è capace di fascinazione e seduzione e, alla fine, non solo mi ha convinta, ma ho capito quale portata avrebbe potuto avere uno spettacolo di questo genere proposto al pubblico di oggi, che con queste tematiche ha tristemente a che fare ogni giorno.
C’è da dire, inoltre, che anche la sensibilità a riguardo è completamente cambiata; quello che era un tempo marginale, oggi è dominante.

Heathers the musical - High School Edition

Immagini dallo Showcase

 

Il titolo completo dello spettacolo è Heathers the musical – High School Edition. Che tipo di lavoro è stato fatto per questa versione rispetto all’originale? Quanto è importante, per un’accademia come la vostra (l’Accademia Platafisica che, insieme a Professione Spettacolo, porta in Italia questo musical), riuscire a portare un debutto assoluto in Italia?

I diritti acquisiti sono chiaramente quelli scolastici, Heathers nelle scuole è palestra per mettersi alla prova con un testo arduo e con canzoni che fanno tremare i polsi a professionisti ferrati. Quindi, prima di tutto, una sfida. Considerate che negli Stati Uniti e in Canada – solo per parlare del Nuovo Continente – teatro e musica sono parte integrante della formazione in ogni stadio della scuola. E quando si arriva a quello che, grossomodo, corrisponde al nostro liceo gli studenti hanno una formidabile preparazione in questo settore e, con Maestri di vaglia, mettono in scena veri e propri spettacoli (in questo caso Musical).
Da noi, purtroppo, nonostante leggi e leggine non esiste questa cultura e tutto è affidato alle Accademie, come nel nostro caso, che formano appassionati e professionisti dello spettacolo. Che i risultati, con la buona volontà, carattere e perseveranza, non si discostino di molto dal professionismo puro, negli anni lo abbiamo dimostrato. Chiaramente il testo, per la rigida tutela della Samuel French, è proposto da loro in versione più “morbida”, ma la traduzione, l’adattamento delle canzoni e tutto quello che serve per tradire/tradurre da un universo americano a uno italiano è frutto del nostro team.

Parliamo del linguaggio, testuale e gestuale, dello spettacolo. Voi stessi, nelle comunicazioni ufficiali, invitate i neo-adolescenti a vedere lo spettacolo solo se adeguatamente informati sulle tematiche trattate. In che modo avete adattato questo aspetto del musical per renderlo più vicino al pubblico (giovane) italiano? Pubblico che magari, al contrario di quello americano, non è abituato a vedere rappresentati temi adolescenziali così impegnativi. 

Credo di avere, almeno in parte, già risposto alla domanda.
Per altro oggi anche i ragazzi italiani si sono tristemente abituati a trattare tematiche che sono all’ordine del giorno. La globalizzazione di un disagio che è sempre esistito – il libro Cuore testimonia – ma che oggi è diventato oggetto di attenzione. Assemblee di Istituto nelle quali il tema del disagio adolescenziale viene trattato, sportelli dello psicologo, interventi sul campo sono all’ordine del giorno. La novità? Vedere rappresentate, in una chiave aspra, ma carica di speranza, tutte queste realtà che li vedono, se non coinvolti in prima persona, figuranti involontari. Il bullo non è una costruzione di oggi, né il suicidio, ancora meno la paura, di questo si tratta, del diverso che viene bullizzato e, a volte, portato all’esasperazione per l’ umiliazione fino a concepire atti estremi. Oggi la diffusione sgangherata nella Rete di queste vicende genera traumi difficili da curare. Dall’aula, dal bagno della scuola, dal cortile dell’oratoria alla platea di un Mondo vissuto come bieco e ostile. Heathers non vuole essere la panacea, ma indicare con durezza – gesti e brutte parole sono la via quotidiana della nostra gioventù; e in scena si rappresenta la vita – ma anche molte risate e divertimento che la via della cura esiste e va percorsa fino in fondo.
Una bella Tribù la nostra del No alle prevaricazioni e un Sì all’accoglienza.

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Fondatrice del blog di teatro "Vista Sul Palco". È laureata con Lode in Musicologia (Università degli Studi di Pavia) con specializzazione in teatro musicale contemporaneo (titolo della tesi: Jesus Christ Superstar: genesi, critiche e analisi dell'Opera Rock), ha conseguito un Master in Marketing per le Imprese di Arte e Spettacolo presso l'Università Cattolica di Brescia. È redattrice per testate di cultura e spettacolo e ha collaborato con alcune realtà teatrali cittadine per la comunicazione e la promozione di eventi: tra queste Teatro PalaBrescia (poi PalaBanco di Brescia e ora GranTeatro Morato) e Residenza Idra (Spazio TeatroIdra). Ha scritto per testate giornalistiche del settore economico-culturale, occupandosi prevalentemente di arte. Da anni si occupa di Comunicazione e Marketing svolgendo attività di Ufficio Stampa, Digital PR, Web Marketing e Social Networking, Community Manager per aziende di vari settori (Food, Fashon, Tourism and Hospitality, Health and Beauty). Ha insegnato Educazione Musicale in strutture per l'infanzia ed è insegnante in scuole secondarie di primo grado. Il teatro è la sua linfa vitale! ★ Sito web personale (attività e servizi offerti): www.luanasavastano.com

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