Al Teatro Manzoni di Milano è in scena fino al 18 marzo Mariti e mogli, trasposizione a teatro del film di Woody Allen del 1992. Nel cast Monica Guerritore, che ha curato anche l’adattamento e la regia, Francesca Reggiani, Ferdinando Maddaloni, Cristian Giammarini, Enzo Curcurù, Lucilla Mininno, Malvina Ruggiano e Angelo Zampieri. La riscrittura e messa in scena dello spettacolo in Italia è stata approvata a Monica Guerritore dallo stesso Allen.
La trama
È in corso un temporale. Otto amici si ritrovano per stare insieme e poi uscire a cena. A inizio serata Sally (Monica Guerritore) e Jack danno una notizia inaspettata: hanno deciso di separarsi. Judy (Francesca Reggiani) rimane senza parole, le crollano le certezze sul matrimonio e pensava che la sua migliore amica le avesse sempre raccontato tutto. Il temporale è troppo forte e diventa difficile uscire a cena. L’unica soluzione è trascorrere la notte insieme mangiando cinese e bevendo vino. Tradimenti, segreti e desideri verranno fuori con forza dirompente sul palcoscenico, rompendo l’apparente equilibrio quotidiano delle vite dei protagonisti.
L’insoddisfazione di coppia
Mariti e mogli racconta l’amore e la crisi di coppia: nuove storie, separazioni, scappatelle, crisi di mezza età e un senso di eterna insoddisfazione. Un dramma di passioni, anche dai risvolti comici, diretto e interpretato in modo eccellente dalla Guerritore e dal resto del cast. I dialoghi sono brillanti in stile Woody Allen, dalla platea segui i protagonisti ed è come salire su una giostra di umanità comica e drammatica allo stesso tempo. Gli attori sono tutti molto bravi a riempire la scena, con una interpretazione molto fisica e una recitazione intensa; spesso si rivolgono al pubblico per piccole confessioni e momenti di flashback. Tra un racconto e l’altro di segreti e pezzi di vita c’è sempre la danza, accompagnata da All of me di Louis Armstrong o Sing Sing Sing di Benny Goodman. La danza come liberazione, come scacciapensieri e come sfogo.
La scenografia
L’allestimento scenico è vintage e intimo; ed è una grande stanza, non definita, che al tempo stesso è una balera, un ristornate, un confessionale, un letto, un bar. L’uso delle luci e delle musiche è perfetto nell’accompagnare la forza del racconto. Ottima anche la scelta dell’incessante temporale, trattandosi di tensioni e conflitti coniugali, è una acustica perfetta per le situazioni che si creano.
Nota di regia
Il jazz di Louis Armstrong precipita il pubblico immediatamente nel clima di Woody Allen, Strindberg e Bergman (riferimenti altissimi di Allen) vengono evocati nelle dinamiche tra mariti e mogli, la danza e il vino e la notte sganciano il corpo e liberano le energia. Il resto è l’eterno racconto dell’amore. Monica Guerritore
Uno spettacolo che i milanesi non devono perdere: scorrevole e godibile, con ottima recitazione e spunti di riflessione. Mariti e mogli è in scena al Teatro Manzoni di Milano fino al 18 marzo e dura 1 h 40 minuti, senza intervallo.
Per informazioni e biglietti: http://www.teatromanzoni.it/manzoni/it/spettacoli/mariti-e-mogli.