| Recensione The Deep Blue Sea a cura di Alessio Gaburri |
E’ arrivato al teatro Manzoni di Milano uno degli spettacoli più attesi della stagione: The Deep Blue Sea con Luisa Ranieri. La regia è di Luca Zingaretti. Il testo è di Terence Rattigan, commediografo e sceneggiatore di successo del teatro inglese del Novecento. In scena un cast di bravissimi attori: Luisa Ranieri (Hester Collyer), Alessia Giuliani (la Signora Elton), Flavio Furno (Philip Welch), Maddalena Amorini (Ann Welch), Aldo Ottobrino (il signor Miller), Luciano Scarpa (William Collyer), Giovanni Anzaldo (Freddie Page), Flavio Furno (Jackie Jackson). Scene di Carmelo Giammello.
La storia
Anni Cinquanta, Inghilterra. Hester tenta il suicidio con il gas, senza riuscirci, e i vicini di casa la trovano svenuta a terra. La donna ha lasciato il facoltoso marito, giudice di fama dell’Alta Corte, perché innamorata del giovane Freddie Page. Il ragazzo è un contadino, ex pilota, con problemi di dipendenza dall’alcol. La loro storia fino a prima animata da una forte passione, si è ora raffreddata, anche a causa della differenza d’età e delle difficoltà economiche. Freddie da tempo non ha un lavoro e passa pochissimo tempo con Hester. Il ragazzo reagisce molto male al tentato suicidio di Hester, si sente coinvolto in questa azione, scaturita da un momento di grande tristezza di Hester in sofferenza perché Freddie si è dimenticato del suo compleanno. Arriva poi la notizia di un lavoro per Freddie come collaudatore di aerei in South Carolina. I due protagonisti prenderanno quindi una sofferta decisione…
Il profondo mare blu
La pièce mette in scena la complessità dell’animo umano, quel “blu scuro” che non ti fa vedere niente e che è tutto da scoprire, da capire, da temere. Una storia d’amore e passione, di persone travolte dall’amore nel vero senso della parola. I personaggi si perdono e si ritrovano, hanno una potenza comunicativa che arriva allo spettatore, anche grazie alla bravura degli attori. Un amore dove l’egoismo e la solitudine portano Hester ad allontanarsi dopo un amore che sembrava unico. Una donna che ha dato tutta sé stessa per amore fino a sentire di doversi uccidere. Lo spettacolo è caratterizzato da una fortissima intensità nei dialoghi, nel modo di recitare lento e sentito, ma mai noioso. In teatro si crea un silenzio in platea che non vuole disturbare la passione, la malinconia e l’intensità che abita questi personaggi e questa storia. The Deep Blue Sea ci racconta alcune forme d’amare, proprio come nella realtà ognuno ama come si sente di amare.
La scenografia bella e curata, è quella dell’interno di una casa inglese anni Cinquanta, funzionale a raccontare tutte le parti della storia. La regia di Zingaretti entra in questo “profondo blu” rendendoci partecipi delle emozioni dei personaggi, li seguiamo e li lasciamo parlare sentendoci “ospiti” in questo bellissimo soggiorno.
Luisa Ranieri è bellissima, estremamente femminile e pacata nel mettere in scena la sua Hester: innamorata, passionale, disperata, estremamente comunicativa in ogni suo gesto e inflessione della voce. Spiccano il bravissimo Aldo Ottobrino, malinconico Miller, un ex medico misterioso che con un discorso toccante aiuta Hester nella sua decisione, e Giovanni Anzaldo che si muove in scena con grande talento e colpisce nella parte da ubriaco con una recitazione molto fisica e un po’ folle.
Uno spettacolo da vedere per il suo sapore intenso e per il cast eccellente. The Deep Blue Sea dura 1 h e 45 senza intervallo e sarà in scena al teatro Manzoni di Milano fino al 16 febbraio.
Per informazioni e acquisto biglietti https://www.teatromanzoni.it/manzoni/spettacoli/the-deep-blue-sea