Intervista a Michel Altieri, Oberon in Midsummer Night’s Circus

  • Pubblicato da Luana Lux
  • 10 Maggio 2016
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In occasione del 400mo anniversario della morte di William Shakespeare, dopo il favorevole debutto di critica dello scorso anno, torna in scena con un cast prestigioso, il 13 e il 14 maggio al Teatro della Luna di Assago (Milano), il musical Midsummer Night’s Circus prodotto da MTS-MUSICAL!THE SCHOOLin collaborazione con il Mosaico, liberamente ispirato a “Sogno di una notte di mezza estate”.In attesa di sognare con questo musical, vi proponiamo le interviste ad alcuni protagonisti. Iniziamo con Michel Altieri che interpreta Oberon, re degli Elfi.

Michel Altieri 1 - per Circus

Che cosa ti ha portato ad accettare di far parte del cast di Midsummer Night’s Circus e d’interpretare il ruolo di Oberon?
Sono arrivato da New York per quest’occasione: volevo finalmente baciare la Samarelli. Scherzo…sort of.
Nel “ Circus ” di Nardini si respira la re-invenzione di Shakespeare, ma nel testo originale stesso si respiravano i classici di Ovidio e Apuleio. L’arte quando è saggia è semplicemente questo, un’interessante ed infinita catena di ispirazioni. Bellocchio è un regista con le idee chiare ed il suo sogno in testa, un invito a nozze per un attore che aspetta di essere diretto e non buttato allo sbaraglio come va di moda oggi. Oberon, poi, è la sintesi del potente: il gioco, il capriccio, la prepotenza, con l’aggiunta dell’elemento magico. Praticamente il sogno di ogni attore.

Sono state fatte molte letture, adattamenti e interpretazioni legate a “Sogno di una notte di mezza estate”. Questa scelta di ambientarlo in un circo che, come il bosco fatato, rappresenta una tappa fondamentale della crescita, dove i giovani innamorati entrano adolescenti e ne escono adulti avendo vissuto fondamentali emozioni è sicuramente tra le più originali. Ci sono degli aspetti in te che ti fanno sentire ancora adolescente sia nella tua vita professionale che personale?
Io sono assolutamente nato per essere un burlone. La vita è di fatto un gioco da prendere seriamente e io vorrei continuare a muovermi su questo campo –da gioco, per l’appunto- sorridendo il più possibile, contagiando gli altri, specie gli inguaribili musoni che la sorte mi mette in mezzo alle ruote del baraccone. Perché, si sa come va a finire, tutto finisce e almeno si può dire che aver passato una bella avventura ridendo. Se si ride si è più vicini alla verità, al cielo, a Dio or whatever.

Vanti molte esperienze internazionali, in particolare a New York. Quali differenze hai trovato nel mondo del tuo lavoro e negli spettatori?
Lo dicevano i futuristi e avevano ragione: “l’Italia ha tutte le forze e le debolezze del genio”. Sulle “forze” siamo tutti d’accordo che gli italiani siano unici al mondo, e questo per il portento del loro talento, la ricerca eterna della bellezza e l’equilibrio incredibile che solo noi abbiamo tra anima libera e senso di controllo. Ma l’ossessione della bella figura e dell’apparire ci portano ad un muro di provincialismo spesso imbarazzante. A New York c’è un forte senso di libertà e l’idea di far parte di un insieme di colori dove la tua sfumatura ha la propria rilevanza. Non c’è il problema storico dell’invidia made in Italy. Forse perché il sistema è più sano, hai quello che ti meriti, se non ce l’hai ,vuol dire che uno è stato più bravo, non più raccomandato di te. Nessuno si lagna. Risultato: sei spinto a studiare di più e ad eccellere perché quelli bravi cantano già in metrò. Da qui nasce il famoso “livello americano” che sembra sempre inarrivabile proprio perché il performer non smette mai di perfezionarsi e di superarsi. Aggiungiamo una precisione maniacale delle produzioni e l’idea capitalista che tutto debba funzionare alla perfezione per guadagnare a dovere, ed il gioco è fatto. Gli spettatori invece sono molto educati al buon teatro, si aspettano molto e spendono. Sanno di trovare qualcosa che non trovano a casa seduti davanti a Netflix.

Tra tutti gli spettacoli a cui hai preso parte ce n’è uno in particolare che ti è rimasto particolarmente nel cuore?
Il ritratto di Dorian Gray diretto da Tato Russo, per quattro anni indimenticabili. Ho vissuto 100 personaggi in uno e imparato tanto come artista e uomo.

A New York, oltre che come performer di musical, sei molto noto anche per i tuoi pezzi House. Quali sono i tuoi progetti futuri?
Fa un certo effetto entrare nei club Newyorchesi e sentire che suonano i tuoi dischi. Ho sempre amato le contaminazioni di stile e la mia vocalità rispecchia, dicono, quest’apertura. Io sono costantemente connesso su Beats One radio da NY per essere aggiornato sui suoni e le tendenze. Non ascolto solo la musica bella e vecchia che ho nel cassetto. Non ascolto Les Mis dalla mattina alla sera, preferisco Justin Bieber e Zayn. Il segreto è sapere cosa stia succedendo oggi senza perdere d’occhio da dove si viene. Così si crea di certo un futuro più interessante. Nel mio… vedo ancora molti esperimenti.

Ringraziamo Michel Altieri per la sua disponibilità e vi invitiamo ad entrare nel magico mondo del “Circus!”.

Intervista a cura di Luana Lux

Sito web di riferimento -> www.musicalmts.it

Biografia di Michel Altieri

Italo-francese, naturalizzato statunitense, Michel Altieri vive a New York dove interpreta Dracula al fianco della leggenda di Broadway George Hearn per la regia di Paul Alexander, Mammothland in The Waterdream con Anthony Rapp, e Poseidon in The Beautiful Sea next door di Barbara Harrison, per il quale è candidato ai “New York Innovative Theatre Awards” come “Outstanding Actor in a Lead Role”.
Per il New York Times è “dotato di una raffinata bellezza combinata alla forza felina di una pantera”.
Nella scena elettronica di New York incide con la D.Star records i singoli “Tainted Love” e “Burning up”, gira il music video diretto da David Ambrose, ed è la voce della Jimmy Vali Orchestra.
Scoperto da Luciano Pavarotti e figlio artistico di Tato Russo dello Stabile di Napoli, si forma come attore di prosa e cantante tra Milano e gli Usa ed è l’interprete originale in Italia del Musical Disney La Bella e la Bestia, nel ruolo della Bestia, al fianco di Arianna.
Allievo di Anna Strasberg e Dennis Hopper, vince una borsa di studio allo Strasberg Institute, si diploma alla International Theatre School. Cresce con Emiliana Perina, Stephanie Tschoppe, Narcisa Bonati del Piccolo di Milano, Kuniaki Ida ed il Maestro Mario Ciervo del San Carlo di Napoli. A Broadway studia con Robert Marks, Dennis Courtney e Alicia Schachter Rich. Giovanissimo debutta nella rock-opera RENT, prodotta da Nicoletta Mantovani con la regia originale di Broadway firmata Michael Greif e Fabrizio Angelini (Milano, Roma e tour nazionale per 2 anni). È lui il primo artista bianco ad interpretare il ruolo di Collins, per il quale viene scelto e preparato personalmente dal Maestro Pavarotti. Le sue esperienze teatrali includono anche: Zorro in Zorro, Musical di Roby Facchinetti e Stefano D’Orazio, Dorian ne IL Ritratto di Dorian Gray Musical di Tato Russo (Milano, Roma e tour nazionale per 4 anni), Premio come Migliore Attore “Rome-Europe Award”; Best of Musical, per la regia di Chiara Noschese; Mark in Profondo Rosso, musical di Dario Argento e Claudio Simonetti, regia di Marco Calindri (Milano e tour nazionale); Alberto in Due dozzine di Rose Scarlatte, regia di Livio Galassi (Milano, Roma e tour nazionale); Cristiano in Cirano di Bergerac, regia di Corrado D’Elia (Milano, Roma e tour nazionale); Rocco in Rocco e i suoi fratelli , regia di Antonio Syxty (Milano); Renzo ne I Promessi Sposi, Musical di Tato Russo (Milano, Roma e tour nazionale per 3 anni), Premio Sandro Massimini e Theatre Award come “Miglior attore”.

Michel Altieri  – Midsummer Night’s Circus

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Laureata in Lingua e Cultura Spagnola all'Università di Barcellona e successivamente in Economia, con specializzazione in Economia dello Sviluppo Internazionale all'Università degli Studi di Brescia, ha inoltre conseguito un master per Export Manager per i Paesi emergenti. Ha seguito per dieci anni i corsi di danza classica presso la Società Forza e Costanza sotto l'insegnamento della prof.ssa Tina Belletti (diplomata prima ballerina al Teatro alla Scala di Milano e alla scuola di Jia Ruskaia). Grande appassionata di teatro, musical e balletto, ha collaborato con testate a carattere locale per la pagina degli spettacoli. Si definisce una spettatrice attiva. Per lei il teatro è la sua oasi!

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