Recensione a cura di Alessio Gaburri.
Gilberto Ferrari (Luca Barbareschi) e Lisa (Chiara Noschese) sono una coppia sposata da oltre 20 anni e stanno affrontando un momento di crisi. Gilberto è donnaiolo, poco affidabile e spesso infantile. Lisa finisce per innamorarsi di Volodia, un nobile russo perfezionista, ricco e inquadrato, l’opposto del marito. Per Lisa è, solo apparentemente, l’uomo giusto per ricominciare. Ma Gilberto non accetta di perdere Lisa e studia un piano per “riprendersi sua moglie”: organizza un weekend a quattro a casa loro per conoscersi, per stare insieme, e per definire i dettagli del divorzio in modo civile e amichevole.
Il piatto protagonista di questo weekend è proprio l’anatra all’arancia. Tra gli invitati, oltre a Volodia, anche Chanel, la segretaria di Gilberto. Il piano di Gilberto è astuto perchè con dialoghi serrati, vecchi ricordi e qualche racconto enfatizzato tira fuori davanti a Volodia i difetti di Lisa, e allo stesso tempo la fa ingelosire flirtando con Chanel. Lisa partirà con Volodia o ricomincerà con Gilberto?
Una commedia leggera ma cult, caratterizzata da una comicità molto sottile, colpi di scena, dialoghi spassosi per affrontare con intelligenza la convivenza e la crisi di coppia. Barbareschi (non solo protagonista ma anche sapiente regista) e la Noschese sono di una bravura che sorprende: in teatro si ride di gusto, recitano con il corpo, con la voce, con le parole giuste al momento giusto tra frasi taglienti, ironia e cinismo.
Le conversazioni sono frizzanti, parlano velocemente mentre litigano, si ubriacano o raccontano il passato, tenendo lo spettatore sempre attento e senza mai stufare (nonostante le quasi due ore e mezza di spettacolo).
La storia si svolge nel salotto di casa Ferrari, una scenografia semplice ma elegante: il divano, il tavolino con le sedie, il carrello dei liquori e un quadro composto da luci colorate. La struttura narrativa, divertente e intelligente, e l’ottimo cast riempiono la scena.
La commedia, scritta nei primi anni ’70, è di William Douglas Home (The secretary bird), poi adattata dal celebre autore teatrale francese Marc Gilbert Sauvajon. Del 1973 è un’edizione teatrale storica, diretta e interpretata da Alberto Lionello con Valeria Valeri. Celebre è anche la versione cinematografica con Ugo Tognazzi e Monica Vitti con la regia di Luciano Salce.
Barbareschi ha riadattato la scrittura: «Ho usato due grandi scienze, la psicologia e l’antropologia, studiando atteggiamenti, movimenti e nevrosi che caratterizzano le nostre abitudini».
Un piccolo capolavoro di comicità, una regia esperta per una commedia romantica da non perdere: meritano la storia, il cast, il testo, e il pubblico si identifica facilmente nella crisi di questa coppia e nelle loro nevrosi quotidiane. Al Manzoni di Milano fino al 29 ottobre.