Fino al 2 aprile al teatro Manzoni a Milano uno dei testi più importanti di Tennessee Williams: La dolce ala della giovinezza. La traduzione è di Masolino D’Amico, la regia di Pier Luigi Pizzi e le musiche di Stefano Mainetti. Nel cast Elena Sofia Ricci, Gabriele Anagni, Chiara Degani, Flavio Francucci, Giorgio Sales, Alberto Penna, Valentina Martone, Eros Pascale, Marco Fanizzi.
La storia
Il bel Chance Wayne non è mai riuscito a sfondare nel cinema hollywoodiano come avrebbe desiderato, e torna nella sua città natale negli USA a St. Cloud. Qui è diviso tra due donne: la diva del cinema in declino Alexandra Del Lago Principessa Kosmonopolis, e il suo primo amore, Heavenly. Alexandra e Chance – in qualità di gigolò – passano intense notti di passione, ma lei non vuole che si sappia. La camera dell’hotel è la loro tana, dove si registrano anche con falsi dati anagrafici. Chance cerca lavoro e popolarità a ogni costo, Alexandra sta vivendo un triste momento di carriera e spera di tornare alla ribalta. Si incontrano, lasciandosi andare a confessioni, ricatti e sregolatezze.
Tennessee Williams: l’interiorità è di scena
La dolce ala della giovinezza è un capolavoro di Tennessee Williams che ci dona i personaggi in una intensità nuda e reale: Alexandra è alcolizzata e depressa, non sa dove sta andando, è ferma e continuamente in movimento. Chance è arrivista, sfacciato, non si contiene. Lo spettacolo porta in scena l’anima dei personaggi senza filtri, con i loro terrori, segreti, voglie, debolezze e personalità sbattute in scena in modo diretto. E quando scrivi e rappresenti un dramma esistenziale come quello dei due protagonisti, non solo catturi il pubblico con forte coinvolgimento, ma hai una storia sempre attuale e imprevedibile, quella dell’interiorità che viene fuori sul palcoscenico e può essere propria di tutti. La solitudine di Alexandra incontra quella di Chance, la sete di fama di Chance incontra la speranza di Alexandra, che il successo lo aveva e spera che i suoi film possano tornare a riempire le sale. Solitudine e bramosia di apparire, due temi così attuali oggi, dove ottenere followers virtuali sembra diventato di primaria importanza. Il tema della giovinezza: quanto faticosamente si accetta che la vita e le possibilità siano diverse una volta passati gli anni? Ognuno dei due protagonisti lo prova a modo suo. La dolce ala della giovinezza non è uno spettacolo leggero, ma quando ne sei spettatore, non riesci neanche a definirlo pesante: si gode nella sua umanità, verità, intensità e drammaticità delle esistenze in scena.
Il cast
Elena Sofia Ricci è meravigliosa: trascina lo spettatore nella sua inquietudine, vuole rivelare tantissime cose di Alexandra ma lo fa lentamente nel corso delle due ore di spettacolo in cui conosciamo il personaggio. Beve, prende pastiglie, agisce confusamente nella stanza d’albergo, grida la sua paura della solitudine (personale e professionale), e con una recitazione viscerale attraversa il palcoscenico avanti e indietro catturandoci e mixando alla perfezione tutti i lati della personalità di questa donna e star. Per la Ricci, grande attrice amatissima, è la prima volta nello storico teatro Manzoni.
Gabriele Anagni è bravissimo nel ruolo di Chance: una voce teatrale e una espressività corporea potenti, che esplodono sul palco in un personaggio tormentato che sale perfettamente su questa agitata “altalena” su cui la storia ha portato lui e Elena Sofia.
Tutto il cast di giovani attori, anche nelle scene fuori dalla camera dell’hotel, è ottimo nel conferire allo spettacolo quella dinamicità che non avrebbe se avesse solo i due protagonisti principali.
Che dire? La dolce ala della giovinezza è grande teatro per testo, regia, attori, musiche.
di Alessio Gaburri
Per biglietti e informazioni
Prestige € 35,00 – Poltronissima € 32,00 – Poltrona € 23,00 – Under 26 anni € 15,50
Per acquisto: biglietteria del Teatro
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