La stagione 2019/2020 del Teatro Celebrazioni di Bologna è la 5° firmata Theatricon.
«Il Teatro Celebrazioni è contemporaneoperché si nutre della contemporaneità; gli spettacoli in cartellone, come da tradizione, partono dall’uomo, dalla società, dalle relazioni tra le persone, spesso ironizzando sul presente e sulle sue contraddizioni. Il teatro è lo strumento perfetto per allenarsi a sentire, ad emozionarsi e ad entrare in empatia con gli altri; è una delle esperienze più antiche del mondo che esiste e sussiste nonostante la maggior parte delle nostre azioni partano oramai dalla tastiera di un PC. Il teatro coinvolge ed include, il teatro è un invito a restare umanie anche gli spettacoli di prosa in scena al Teatro Celebrazioni durante la stagione 2019/2020 ce lo racconteranno»
Filippo Vernassa

La stagione 2019/2020
La stagione 2019/2020 del Teatro Celebrazioni comprende 11 titoliche si focalizzano, ognuno a suo modo, sulle diverse sfaccettature dell’uomo contemporaneo il quale si relaziona con gli altri, fa parte di una società, è membro di una famiglia, partecipa agli eventi storici e, per andare avanti ogni giorno, a volte deve essere anche un po’ supereroe.
Il debutto
Ad inaugurare la stagione, da giovedì 24 ottobre a domenica 10 novembre (riposo: 28, 29, 30 ottobre e 4, 5, 6 novembre), ci sarà Giuseppe Giacobazzi con il suo nuovo NOI. MILLE VOLTI E UNA BUGIA.
Un dialogo, interiore ed esilarante, frutto di 25 anni di convivenza con sé stesso che getta i riflettori sui “noi” che ci abitano e che vediamo riflessi nei nostri volti; in un’epoca in cui tutto cambia alla velocità della luce, lo spettacolo, con ironia e semplicità, cerca di rispondere ad una domanda di pirandelliana memoria: “Dove finisce la maschera e dove inizia l’uomo?”
Il Grigio
Il 6 e il 7 dicembre, in scena Il Grigio, scritto da Giorgio Gaber e Sandro Luporini, rielaborato drammaturgicamente e diretto da Giorgio Gallione. La pièce sonda le dinamiche umane raccontando la storia di un individuo, interpretato da Elio, che a un certo punto della vita, afflitto da problemi personali, sente il bisogno di allontanarsi da tutto e da tutti; a disturbare la sua agognata quiete ci sarà un topo, chissà se reale o soltanto figurato.
